cenni storici

Laterza ha origini antichissime. I ritrovamenti emersi dai lavori di scavo del 1965 testimoniano la presenza di una popolazione vissuta nel territorio nell'era Eneolitica. Il nome, secondo un’ipotesi suggestiva, potreebbe risalire da "Laerte", padre di Ulisse, in onore del quale i cretesi, fuggiti dopo la guerra con i micenei, fondarono in loco una colonia. L'abitato sorse intorno all'anno 1000. Laterza, nel 1030, dopo essere stata dominio longobardo-beneventano, passa ai normanni. Nel 1060 è la volta degli svevi e successivamente degli angioini. Nel 1292, il feudo laertino è connesso al principato di Taranto. A questo periodo risale la costruzione del castello (palazzo marchesale) con portale del 1393. Nel 1541, Pietro Antonio d'Azzia ottiene il titolo di marchese di Laterza, titolo che nel 1655 passa alla famiglia Perez-Navarrete fino al 1806, anno in cui sono aboliti i diritti feudali e la cittadina passa al regno borbonico. In seguito entrerà a far parte del regno d'Italia.

itinerario turistico

Percorrendo un ripido pendio, attraversando stradine e piazzette, si giunge difronte alla Chiesa Matrice, dedicata a San Lorenzo Martire (XV sec.). In stile tardo-gotico, la facciata presenta un grande rosone centrale e altre due porte con due rosoni. L’interno è diviso in tre navate con altare ricco di decorazioni in marmo. La chiesa più antica è la Chiesa SS. Assunta (XII sec.). Il portale è sovrastato da una bifora, l’interno ha tre navate con evidenti elementi barocchi. La Chiesa di Santa Maria della Grazia è situata a circa due Km dal centro abitato. Scendendo numerosi gradini arriviamo all’altare dove possiamo ammirare affreschi di Maria.In Piazza Plebiscito si trova la Chiesa Santa Maria della Vittoria. Nella parte antica troviamo la piccola Chiesa della Madonna dei Miracoli. In Piazza Vittorio Emanuele possiamo visitare la bellissima Chiesa di Santa Filomena e la Chiesa di Sant’Antonio (1700). Il Convento dei Cappuccini del XVI sec. è dedicato a Santa Maria degli Angeli. Ha due navate e un altare dedicato a Santa Maria Maddalena. Intorno al 1800, sul ciglio della Gravina, venne costruita la Chiesa di San Carlo. Nel cuore della zona rupestre si trova il Santuario di Maria SS. Mater Domini, Patrona della città dal 1727. L’edificio è stato costruito accanto all’antica Chiesa rupestre di Santa Domenica, ove, secondo la tradizione, apparve la Madonna. L’interno è a croce latina con volta a vela, conserva sculture e pitture armoniose, unite a ricercate decorazioni, evidenziate dalla luce che irrompe dalle vetrate. Numerose sono le Chiese rupestri: San Giorgio, in località Santi Georgii; San Francesco, sul lato sinistro del Santuario della Mater Domini; San Vito e San Giacomo sul ciglio della Gravina; Santa Caterina e Cristo Giudice con tre navate e San Leucio con affreschi. Sui resti dell’antico Castello il marchese D’Azzia fece edificare l’attuale Palazzo Marchesale come sua dimora.  Il territorio laertino è dotato di diverse fonti di acqua sorgiva. Le fontane più conosciute sono: la Fontana dei Mascheroni, la Fontana Candile e la Fontana Imperatore.

la gravina

Il centro storico di Laterza è delimitato dalle mura e dal Castello e dalla profonda Gravina: un profondo crepaccio originatosi per l’erosione delle rocce su preesistenti fratture. La Gravina di Laterza è uno dei più grandi canyon d’Europa e si estende per 12 Km tra muraglioni di roccia erosi e pareti di calcare biancastro alte più di 200 m., dove si distinguono numerose cavità. L’uomo ha abitato le gravine fin dalla Preistoria sviluppando in millenni di storia una civiltà, quella rupestre, che ha lasciato tracce evidenti nella storia, nell’arte e nella cultura. Qui vi erano le antiche chiese, le attività artigianali e industriali e i resti di antiche civiltà come quelle greche e romane. Dal punto di vista naturalistico nella Gravina sono presenti boschi di quercus trojana. Molto ricco è il sottobosco, variopinte le orchidee. In convenzione con il Comune di Laterza e la Provincia di Taranto, la LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) gestisce l'Oasi Gravina di Laterza, visitabile a piedi seguendo sentieri attrezzati. La Gravina, inoltre, custodisce alcune delle specie di volatili ad alto rischio d’estinzione. Rari sono i mammiferi. diciannove sono le specie di rettili. L’Oasi è aperta tutto l’anno dal Giovedì alla Domenica, dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00.

gastronomia

La cucina laertina vanta una ricca varietà di piatti semplici, variegati e gustosi che esaltano il sapore dei prodotti coltivati e soddisfano i palati più esigenti. Nella cucina locale la parte da leone la fanno i secondi piatti di carne, cotta soprattutto al fornello: braciole (involtini), ol’agnello al forno con patate. Molto apprezzati sono inoltre “zampini”, “njumiredd“ e “salsiccia” fatti con carni locali, arrostiti in appositi forni a legna e richiestissimi soprattuitto in festività come San Martino (11 Novembre) e la Sagra dell’Arrosto (Agosto). In occasioni particolari, quali Natale, si prepara un tipico piatto, il cosiddetto “marro” (rotolo di interiora d’agnello). Tutte queste specialità vengono, di solito, degustate presso le numerose macellerie di Laterza che sono dotate di forni a legna.

il pane di laterza

Le origini del Pane di Laterza sono antiche. Fino al V secolo a.C. il pane era di farro e di orzo e veniva cotto sotto la cenere e sopra la brace. I greci perfezionarono la tecnica della panificazione: si contavano più di 70 tipi di pane, modellati secondo le forme più fantasiose. Il Pane di Laterza con le focacce e le friselle è prodotto secondo una ricetta antica, utilizzando grano di semola rimacinata, lievitato lentamente e naturalmente e cotto in forni a legna riscaldati con legna aromatica i cui residui una volta raggiunta la temperatura di 400 gradi, vengono eliminati per dare posto prima alle focacce e poi alle friselle e alle forme di pane (dette panelle) da uno, due e quattro chili di peso per le varie esigenze dei consumatori. Nel 1998 è nato il Consorzio Pane di Laterza, per tutelare, valorizzare e promuovere il prodotto Laertino. La città di Laterza grazie alla bontà del suo pane è entrata nell'Associazione Città del Pane. Associazione che ha tra i suoi scopi quello di promuovere il riconoscimento e la valorizzazione del pane e di tipologie specifiche legate a determinati territori.


la maiolica

Fin dalle epoche più remote Laterza è stata un originale centro d’attività ceramica com’è testimoniato dai numerosi reperti rinvenuti appartenenti all'età della Magna Grecia, a quella Romana e a quella del Medio Evo. La produzione della ceramica invetriata e della famosa maiolica, si sviluppa a partire dall’età medievale e si caratterizza per l’utilizzo di uno smalto stannifero bianco con decorazioni prevalentemente in blu turchino. E’ questa la caratteristica specifica della Maiolica Laertina che raggiungerà nel 1600 e nel 1700, il periodo di suo massimo splendore. I capolavori prodotti a Laterza, in questo arco di tempo, sono presenti presso i maggiori Musei italiani ed internazionali. Tra i lavori realizzati ricordiamo i famosi albarelli (vasi da farmacia) ed i piatti da pompa (celebrativi) che raffigurano stemmi araldici, soggetti istoriati e scene mitologiche. Oggi alcune botteghe artigianali di ceramica artistica s’ispirano alle tipologie formali e agli stili decorativi di quel periodo, ai quali si affianca una produzione di ceramica di forme e motivi decorativi tradizionali rivisitati in chiave moderna.