cenni storici

A pochi chilometri da Taranto, al limite della Murgia tarantina, sorge Statte ultimo nato tra i Comuni della provincia jonica. Ha infatti raggiunto l’autonomia amministrativa nel 1993. Da allora è iniziata una nuova fase di crescita, di progresso, di riscatto della comunità impegnata nel recupero della propria identità storica e culturale, delle proprie tradizioni e della valorizzazione del patrimonio archeologico ed ambientale. Punto di unione tra la collina e il mare, Statte sorge su un territorio ricco di storia che in epoca antica era totalmente ricoperto dal mare che ha scavato con la sua forza erosiva le prime caverne dove trovarono riparo prima gli animali ed infine l’uomo che trasformò l’ambiente adattandolo alle proprie esigenze abitative. Nella grotta di Sant’Angelo, recenti studi hanno permesso di individuare i resti di fauna preistorica e, in particolare, il “felis spelea”, un grande leone che viveva in questa regione. Furono ritrovati utensili in selce e in osso. Nella località Accetta Piccola e nella Gravina di Leucaspide si possono individuare i dolmen, esempi misteriosi di cultura megalitica. Ulteriori reperti neolitici furono rivenuti, all’inizio del secolo, nel sito denominato “piazza del lupo”, alle pendici del Monte Sant’Angelo, punto più elevato di Statte. Ma fu in epoca greco/romana che il territorio assunse grande importanza. L’elemento fondamentale della presenza umana è l’acqua, a quell’epoca, probabilmente, avvenne l’imbrigliamento delle acque del Triglio, esempio di sapienza idraulica romana. Per molti secoli l’acqua proveniente dal Triglio ha costituito una fondamentale risorsa idrica della vicina città. Anche il periodo magno/greco ha lasciato tracce, soprattutto nei toponimi. La Gravina di Leucaspide, ad esempio, dovrebbe significare bianchi scudi forse per la presenza di guarnigioni armate di scudi o per il leggendario scontro tra romani e tarantini che disseminò di cadaveri e, quindi di scudi, la gravina. Interessanti le Chiese rupestri di Sant’Onofrio e di San Giuliano, nella quale è stata rinvenuta una piccola croce metallica di origine longobarda. Nel Medioevo e fino ai giorni nostri, vi fu un feudo di Statte, passato attraverso numerosi feudatari, per ultimi i Blasi (1730), che furono i fondatori della Statte moderna. Essi provvidero al ripopolamento, richiamando nuovi abitanti dai paesi vicini. La tradizione parla anche di un antico castello sul margine del Canale della Zingara, un lama che taglia a metà il centro del paese.

itinerario turistico

Ogni luogo a Statte nasconde passato, storie di uomini, nasconde tombe e necropoli. Le incredibili cave di tufo, le gravine, i dolmen, gli insediamenti e le chiese rupestri, l’acquedotto del Triglio, la Grotta di Sant’Angelo costituiscono un itinerario turistico e culturale interessante di grande richiamo. La gravina di Leucaspide si trova ad ovest del centro abitato e in realtà nasce dalla confluenza di altre due gravine minori, ma anch’esse notevoli: l’Amastuola e Triglie. Prende il nome di Accetta nella parte superiore, Leucaspide nel corso medio e Gennarini nell’ultimo tratto. Probabilmente il nome deriva dal greco: bianchi scudi, per la presenza di guerrieri greci che combatterono, guidati da Pirro, la battaglia d’Ascoli. Ma aspide potrebbe anche dire serpente come per sottolineare il percorso sinuoso della Gravina. La zona è caratterizzata da rocce sedimentate di origine marina, depositatesi in epoche diverse. La formazione di base è costituita da calcari e calcari/dolomitici, riferibili al Cretaceo. Più di quattromila anni fa, in questa Gravina abitarono alcuni primitivi nuclei sociali. La ricchezza di grotte naturali, la presenza delle acque che scorrevano abbondanti dalle sorgenti del Triglio e della Vallenza e la ricchezza della vegetazione permisero ad alcune tribù di stabilirsi presso la Masseria Leucaspide, nelle vicinanze della Masseria l’Accettula e, più a nord, sul Monte Specchia e nella cosiddetta Piazza dei Lupi. Nel 1884, durante una campagna di studi archeologici, nei pressi della Masseria Leucaspide venne trovato un dolmen, un altro fu ritrovato nella pineta di Accetta Piccola, a poco più di un chilometro da Statte. Sono probabilmente monumenti sepolcrali dell’età neolitica. Nel territorio sono ammirabili anche le numerose masserie: antiche fattorie fortificate, ancora intatte, abitate da mezzadri e contadini. Spesso le costruzioni sono sorte dove prima esistevano i villaggi rupestri o casali medievali, dunque potrebbero rappresentare la continuità storica, l’evoluzione degli insediamenti. Nel territorio di Statte insiste, inoltre, una delle più interessanti opere di ingegneria idraulica di epoca romana: l’Acquedotto del Triglio. Circa otto chilometri di gallerie sotterranee che convogliano l’acqua raccolta da numerose sorgenti per farle tambureggiare sugli archi a tutto sesto della parte emersa, verso Taranto. La parte sommersa si trova in un territorio di straordinaria bellezza, tra la Gravina l’Amastuola e quella del Triglio, per unirsi nel più profondo e lungo solco che è quella di Leucaspide.

riti e manifestazioni

La festa patronale dedicata alla Madonna del Rosario, Protettrice di Statte dal 1946, è una delle ricorrenze più attese dai fedeli e si svolge il 7 e l’8 Ottobre. La festa, oltre che agli eventi religiosi, propone alla comunità iniziative di aggregazione, tipico il concerto della banda in Piazza Vittorio Veneto e lo spettacolo di fuochi pirotecnici. Fanno da cornice alla festa più sentita allegre luminarie e diversi eventi culturali proposti dalle associazioni locali e dall’ente pubblico. Altrettanto tradizionale e suggestiva è la festa di San Michele Arcangelo (1700) che ha luogo in agro Triglie (seconda domenica di Maggio). Le messe vengono celebrate nell’omonima chiesetta. Secondo un’antica tradizione, durante la processione i campi sono benedetti con augurio di prosperità. Nell’ultima domenica di Maggio, invece, si svolge la festa di San Girolamo Emiliani e l’ultima domenica di Giugno quella del Sacro Cuore di Gesù. Gli appuntamenti natalizi iniziano il 22 Novembre, giorno di Santa Cecilia, con le tradizionali pettolate (nastri di pasta lievitata fritti in olio bollente) e la musica degli zampognari. Tra le iniziative natalizie la Sacra Rappresentazione del 24 e 25 Dicembre e dell’Epifania presso le suggestive Cave di Tufo (Zuccate) di Via Madonna del Rosario. Le festività pasquali sono caratterizzate dalla semplicità e dall’intensità della Settimana Santa con la solenne processione dei Santi Misteri il Venerdì Santo. Dopo la celebrazione della Pasqua, il lunedì dell’Angelo l’appuntamento è con la Sagra della Scarcella (dolce tipico pasquale dalle forme più fantasiose, decorato con glassa, confetti colorati e uova sode) organizzata dalla Pro Loco in agro Triglie. Durante l’estate sono molte le occasioni di incontro e divertimento in gravina con musica, teatro, danza, folklore e, nel mese di Settembre la tradizionale sagra della Frisella.

gASTRONOMIA

La tradizione culinaria contadina si riflette nei piatti tipici stattesi che vedono come ingrediente sublime l’olio extra vergine d’oliva, biologico, prodotto dalle aziende locali che hanno saputo armonizzare tradizione e modernità offrendo un condimento di altissima qualità riconosciuto in ambito nazionale ed internazionale. L’olio si presta non solo ad aggiungere sapore alle pietanze, ma è ottimo per la produzione di sottoli come giardiniere, pomodori, funghi solo per citarne alcuni. Pane, biscotti, biscotti intrecciati con mandorle o glassati, taralli dolci o con il pepe, focacce al pomodoro o ripiene di cipolla e olive sono specialità che possono essere gustate tutto l’anno nei panifici e, durante le festività natalizie e pasquali i dolci tipici della tradizione come “purcidde” fritti e passati nel miele e le “carteddate”. Carni pregevoli cotte al fornello dai macellai e frutta e verdura freschissima da aziende biologiche, Anche l’artigianato ha visto la trasformazione di antichi lavori in vera arte. La lavorazione del legno e del ferro battuto danno vita ad oggetti di impareggiabile bellezza.

acquedotto del triglio

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chiesa del santo rosario

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