cenni storici

Viggiano è un caratteristico borgo lucano che domina, con la sua altura, la verde Valle dell’Agri. E’ noto come la Città di Maria, dell’Arpa e della Musica: infatti il paese è fortemente legato alle proprie radici, al culto mariano e alla tradizione musicale popolare. Viggiano è il centro religioso più importante della Basilicata per la presenza del secolare culto della Madonna Nera, Patrona e Regina della Basilicata. La storia della Madonna di Viggiano è molto antica, e inizia con una città distrutta: la statua della madonna fu, infatti, venerata per anni nella città di Grumentum, fino alla sua distruzione avvenuta per mano dei Saraceni, avvenimento che indusse il Clero in fuga a nascondere il simulacro sulla cima del vicino Monte di Viggiano a 1723 mt. La leggenda narra di alcuni pastori che, qualche secolo dopo, attirati da strani bagliori, si recarono sul monte dove scoprirono la statua, miracolosamente intatta, condotta poi a Viggiano. In seguito ad alcuni prodigi si dà inizio alla tradizione di celebrare due volte l’anno la Madonna di Viggiano: la prima domenica di maggio, quando dal Santuario in Paese la statua viene trasferita sulla vetta del Sacro Monte e la prima domenica di settembre, quando dal Monte la Madonna ritorna in paese. Il percorso di pellegrinaggio, lungo 12 km, viene compiuto tradizionalmente a piedi portando la statua a spalla. La devozione dei fedeli nel corso degli anni è rimasta intatta: stendardi portati dai pellegrini, cinti votivi, suoni di zampogne e di organetti restano segni di una fede semplice e sincera. Circa 150 mila pellegrini ogni anno giungono a Viggiano durante la prima domenica di settembre per salutare l’arrivo della Madonna Nera, prova di una forte devozione da parte dei lucani e degli abitanti delle regioni limitrofe. Viggiano brilla però anche per la ricca tradizione musicale, una tradizione che affonda le radici nella storia del paese e nell’antica attività dei musicanti girovaghi che, tra Settecento e Ottocento, esportarono la musica viggianese nel mondo. I liutai locali, inoltre, inventarono un particolare tipo di arpa portativa, detta “arpicedda”, di dimensioni ridotte rispetto a quella classica e, quindi, trasportabile. Ancora oggi, dopo secoli, il legame di Viggiano con la musica è immutato: infatti i bambini, sin da piccoli, imparano a suonare l’arpa grazie alla presenza della scuola civica dell’arpa Viggianese.


itinerario turistico 

Tra le due piazze: conosciamo la storia del borgo di Viggiano 

Il percorso accoglie il turista nella suggestiva Piazza Regina delle Genti Lucane (tappa 1), dal panorama incantevole e pieno di simbologie che richiamano gli aspetti salienti della storia della comunità locale. È d’obbligo la visita alla Basilica Pontificia minore (tappa 2), detta anche Santa Maria del Deposito, sede invernale della statua lignea della Madonna Nera, Patrona della Basilicata. Proseguendo su Via Roma il percorso continua con la visita al Teatro Comunale “F. Miggiano” (tappa 3) piccolo gioiello architettonico incastonato nel centro storico e custode di una storia tutta da scoprire. La passeggiata nella parte alta del borgo mette a contatto il turista con i vicoli pieni di racconti e storie sulle tradizioni del posto fino all’arrivo ai resti dell’antica Chiesa dei SS. Pietro e Paolo (tappa 4) poco distante dai suggestivi ruderi del Castello Medievale (tappa 5) a 1023 m. s.l.m. da dove si può godere della vista suggestiva sull’intera vallata. Si ritorna al centro in Piazza Plebiscito per proseguire il tour con la Chiesa di San Sebastiano (tappa 6) e con la visita alla Mostra permanente sulla Madonna Nera (tappa 7) racconto per immagini di uno dei pellegrinaggi Mariani più sentiti dalle popolazioni del sud Italia. Sarà indimenticabile poter vedere da vicino la più grande statua bronzea della Basilicata, il Monumento ai Portatori (tappa 8) per poi entrare nella meravigliosa Piazza San Giovanni (tappa 9) dove in alcuni momenti dell’anno si può ammirare lo spettacolo acquatico della Fontana della Musica e dove un pezzo importante della storia del paese si esplicita nel tributo all’emigrante inciso sulle 22 formelle bronzee della Colonna del Viggianese.

LOCALITÀ DI PARTENZA: Piazza Regina delle Genti Lucane, 85059 Viggiano PZ

 

LOCALITÀ DI ARRIVO: Piazza San Giovanni XXIII, 85059 Viggiano PZ

 

LUNGHEZZA: 1 km circa

 

DIFFICOLTÀ: medio-bassa

 

TEMPO PERCORRENZA: 4h circa (comprese soste)



 


ITINERARIO TURISTICO

Antico tratturo Madonna Nera

 

Questo Antico Tratturo è percorso dai pellegrini durante le processioni al Sacro Monte. Inizia con un tratto carrabile che parte dalle sponde del Torrente Alli, si attraversa il bosco e si giunge a Piana Bonocore, dove si incrocia il Sentiero Fontana dei Pastori. E' possibile parcheggiare nei pressi per proseguire con il tratto più caratteristico del percorso che arriva fino alla Montagna Grande. Per salire al Monte, il sentiero attraversa un bosco fino ad aprirsi sulla Valle, mostrando un panorama mozzafiato sulla splendida Valle del Fiume Agri.

 

Percorso con le guide del CEA (Centro di Educazione Ambientale e alla sostenibilità)

 

LUNGHEZZA Km 7,5

DIFFICOLTÀ: E (media)


DA VISITARE

La Sacra Icona della Madonna Nera viene trasportata la prima domenica di Maggio dal paese alla vetta, dove nel XVI sec. fu edificato il Santuario, riconducendola la prima domenica di Settembre in paese. La tradizione si ripete annualmente, con accenti di alta spiritualità mariana, in una cornice di particolare suggestione e di tipico folklore lucano. L’evento ha raggiunto una tale importanza da consentire all’Amministrazione comunale di proclamare, nel 1996, Viggiano “Città di Maria”. Il centro è ricco di complessi religiosi monumentali di grande rilevanza storica ed artistica. In località Sant’Angelo, all’ingresso del paese, vi è la Chiesa di Sant’Antonio, del 1542, annessa al Convento di Santa Maria del Gesù, in cui si conserva un coro ligneo ed un dipinto su tela di Francesco Guma da Pignola, del 1600. Nei pressi di Piazza Plebiscito è sita la Chiesa di San Sebastiano, del XVII sec. che custodisce un polittico del 1600 e tele attribuite a Carlo Selitto. Su corso Vittorio Emanuele la Chiesa di San Rocco, del XIX sec., presenta due piccoli campanili sulla facciata. Da visitare, inoltre, la Chiesa di San Benedetto, del XVI sec., ed in località Santa Barbara i ruderi dell’antico eremo basiliano di Santa Maria La Preta, sul torrente Casale. La Chiesa Madre di Santa Maria del Monte (o del Deposito), edificata nel 1700 è impreziosita da stucchi, affreschi, altari marmorei, sculture lignee, tele della scuola napoletana. Nel 1956 fu elevata dal Papa Paolo VI a “Basilica Pontificia Minore”, ed in occasione del Giubileo del 2000 dotata di un imponente portone di bronzo a formelle, raffiguranti la storia di Viggiano e della sua Vergine bruna. Al suo interno, infatti, viene custodita, da settembre a maggio, l’icona dell’Immacolata, incoronata dal vescovo Tiberio nel 1892. La cerimonia venne ripetuta, nel 1991 dal S.S. Papa Giovanni Paolo II, il quale riconfermò la Madonna di Viggiano “Regina e Madre delle genti Lucane”, oltre che “Protettrice della Basilicata”. Infine, da segnalare, alla sommità dell’abitato tre torri e parti delle mura del Castello Angioino e, nei pressi del campo sportivo, la struttura ottocentesca della Villa del Marchese Sanfelice.

PERCORSI NATURALISTICI

La propensione alla musicalità dei viggianesi ha radici profonde che riportano ad una natura ricca di boschi, monti e sorgenti, di corsi d’acqua e di sentieri. Oggi è possibile rivivere le stesse emozioni di un tempo con escursioni, cavalcate, passeggiate lungo i torrenti Alli e Casale. Numerosi percorsi permettono agli amanti dell’arrampicata, in solitudine o accompagnati da maestri esperti dall’Associazione Arrampicata Sportiva, di addentrarsi in un fiabesco susseguirsi di guglie rocciose e di pareti a strapiombo attrezzate. Da non perdere la salita al Sacro Monte a mt. 1725 di altitudine, sede del Santuario dedicato alla Madonna. Dalla vetta si può ammirare un suggestivo panorama. Viggiano è una delle più attrezzate ed ospitali stazioni per il turismo invernale del centro sud, tra i maggiori complessi della Basilicata. La stazione sciistica Montagna Grande di Viggiano presenta varie piste, anche di fondo, impianto di illuminazione notturno, sentieri da percorrere a piedi o con romantiche slitte. Per i più curiosi sarà sorprendente scoprire l’esistenza del Museo del lupo appeninico.

MADONNA NERA DEL SACRO MONTE DI VIGGIANO

Le origini del Santuario di Viggiano restano avvolte nel mistero. L'ipotesi più accreditata lo fa risalire all’XI secolo e ne collega la nascita alla caduta di Grumentum, attaccata a più riprese dai Saraceni sin dal IX secolo e definitivamente rasa al suolo intorno al 1050. Il simulacro della Vergine, infatti, sarebbe stato custodito inizialmente proprio nella cattedrale di Grumentum per poi essere trasferito e nascosto sulla vetta del Monte di Viggiano per evitare che venisse distrutto dagli invasori saraceni. La leggenda narra come alcuni pastori della valle sottostante, attirati da strani fenomeni luminosi osservati sulla sommità del monte vi rinvennero, miracolosamente intatto, il sacro simulacro, subito trasportato a Viggiano e collocato nella cappella di Santa Maria fuori le mura, che da allora fu detta del Deposito e che successivamente diventò la sede urbana del Santuario, al centro del paese. Cuore del Santuario è la preziosa scultura lignea che esso custodisce, un manufatto artistico in stile bizantino di rara bellezza, che la venerazione secolare della gente lucana ha arricchito di valore e significato, fino a farne l'emblema della sua storia travagliata e della sua fede. La Madonna è ritratta seduta in trono, con sulle ginocchia il fanciullo Gesù benedicente. Sia il volto della Madre che quello del Figlio sono di colore olivastro mentre l'intera scultura è rivestita in oro zecchino. A partire da quel lontano e misterioso giorno del rinvenimento della sacra immagine, la devozione alla Bella Signora del Monte è andata crescendo, maturando quelle forme di religiosità popolare e di pietà mariana autentica che, ancora oggi, sono patrimonio indiscusso della gente lucana. La devozione e l'affetto dei fedeli non hanno costituito, però, l'unica nota di privilegio del Santuario di Viggiano. Accanto ad essi, infatti, hanno fatto eco non pochi riconoscimenti ufficiali da parte delle autorità ecclesiastiche, nel corso dei secoli. Il 4 settembre 1892 Mons. Tiberio Durante, Vescovo di Marsico e Potenza, su decreto di papa Leone XIII e del Capitolo di San Pietro, otteneva e realizzava l'incoronazione della venerata immagine, davanti ad una folla impressionante, giunta a Viggiano a piedi da ogni angolo della regione. A conclusione del Concilio Vaticano II, l'11 dicembre 1965 Papa Paolo VI elevava il Santuario di Viggiano alla dignità di Basilica Pontificia, proclamando la Madonna del Sacro Monte Patrona e Regina delle genti lucane.

RITI E MANIFESTAZIONI

Le festività religiose più importanti sono legate alla figura della Madonna Nera. La prima domenica di Maggio la Statua viene trasportata in processione dai fedeli pellegrini al Santuario sulla vetta della Montagna Grande, luogo in cui, secondo la leggenda, venne ritrovato il simulacro. La prima domenica di Settembre la Madonna Nera rientra a Viggiano accolta da migliaia di pellegrini provenienti da tutto il Sud Italia e, dopo la celebrazione della Santa Messa in Piazza San Giovanni XXIII, la Statua rientra nella Basilica Pontificia. Altre manifestazioni di rilievo sono:

Rassegna Internazionale Arpa Viggianese (prima settimana di Agosto)

Festival internazionale del folklore (10 Agosto)

Viggiano Jazz (11 e 12 Agosto)

La Montagna grande incontra i suoni del Sud Italia (14 e 15 Agosto)

Vini sotto le stelle (20 e 21 Agosto)

Omaggio a Leonardo De Lorenzo (terza settimana di Agosto)

Festa del Ferricello (30 Agosto)

Viggiano Winter jazz (Dicembre e Gennaio)

Rassegna della Zampogna e della Ciaramella (28 Dicembre)

ENOGASTRONOMIA 

Protagonista indiscusso delle tavole viggianesi è il ferricello, che vanta origini antichissime, frutto di una tradizione secolare tramandata oralmente di madre in figlia. Attualmente è ancora la pietanza principe dei pranzi tradizionali, spesso legata a momenti di gioia ed allegria e al ricordo delle nonne che pazientemente preparavano l’impasto e sapientemente ne forgiavano la forma. Il ferricello viggianese è un prodotto a marchio De.C.O e P.A.T. Ad accompagnare i ferricelli tradizionali immancabile è un bicchiere di vino Terre dell’Alta Val d’Agri, prodotto locale a marchio D.O.C. Ad allietare il palato anche le gustose Patatelle Viggianesi, polpettine di patate e formaggio Pecorino a lunga stagionatura fritte ed immerse in brodo di pollo. A chiudere i pasti il dolce della tradizione: le “Pizzette con il naspro”, cupolette di pan di Spagna farcite con crema e glassate.

ZONA INDUSTRIALE

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